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«Gli animali vedono le cose quali sono, perciò Ligabue cercava di trasformarsi in uno di loro»
tratto da un documentario su Antonio Ligabue.Questa è la mia immagine per il concorso indetto da @fidenzavillage
@parma2020official e @kreativehouse.it in omaggio alla potenza espressiva delle opere di Antonio Ligabue.Il tema del concorso è un gesto d’affetto verso un uomo che ha sofferto tutta la vita e che ha fatto della sue tele un teatro bucolico dove il mondo naturale trionfa nella sua crudezza e spettacolarità.
La natura nel quale il Toni ha sempre trovato rifugio e ispirazione, che si modella a colpi di argilla sulle rive del po’ e si trasforma sulle sue tele con allucinata fantasia.Tempo fa ho visto il film con Elio Germano e diretto da Diritti “Volevo nascondermi”.
Uscita dalla sala ricordo che la maschera mi chiese se stessi bene. Gli risposi di sì, che stavo solo piangendo. Mi chiese perché. Ricordo che mi stupì la domanda, perché?, ma perché no?
Quella di Ligabue è una storia d’amore straziante. Amore e violenza lo seguono come un cane segue il suo padrone, ad ogni suo passo sin dall’infanzia. Una danza stucchevole che prova di molto le emozioni, e Diritti riesce a stampartelo sulla retina con una delicatezza narrativa pazzesca.
Ho pensato molto a questo film nelle ore seguenti, nei giorni seguenti. Mi sono cercata i dipinti di Ligabue, mi sono stupita di nuovo a guardare le sue belve. Per questo non ho potuto che partecipare a questo concorso. Un po’ di quella danza frenetica è entrata nella mia testa e voleva farmi dipingere belve, belve e natura. Senza quella ferocia di sicuro, ma forse la ragione è la stessa: un bruciante bisogno d’amore.Purtroppo la mia immagine non è stata selezionata, ma è stata esposta a Parma vicino ai quadri di Ligabue, che comunque è una cosa bellissima.
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Sara Stefanini © 2017-2020 All Rights Reserved.
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